Il piccolo ranger

Nel 1954 iniziò in USA un telefilm che avrebbe formato i gusti di mezzi mondo: Rin Tin Tin, in cui un piccolo orfano trova nel reggimento la propria famiglia, in una dimensione esclusivamente maschile. Nel 1955 ha inizio Furia. Il protagonista non è più un bambino, ma piuttosto un adolescente con problemi di comportamento.

Nel 1959, l'editore italiano Araldo pubblica "Il piccolo ranger" in formato striscia, albetti orizzontali ultraeconomici. Non c'è una prova diretta che Il Piccolo Ranger sia stato ispirato da questi telefilm, del resto la prima visione tv italiana di Rin Tin Tin si ha nel 1956, ma Furia arriverà sul piccolo schermo solo nel 1966 e gli autori non potevano ancora averlo visto. Citare questi personaggi, famosi anche per chi non li conosce, serve a capire i gusti dell'epoca.
Nel 1963 viene ripubblicato il periodico del Piccolo Ranger in formato libro, più simile a quelli odierni. Pur essendo un erede "culturale" di un certo modello americano, Kit Teller (ragazzo di una quindicina d'anni) ha una psicologia ben costruita e non sembra nemmeno antipatico.
La storia comincia quando il reggimento chiede di adottare Kit. Lui non lo sa, ma suo padre è rimasto a vivere con gli Indiani, ed è stato perciò accusato di tradimento. Uno stratagemma narrativo simile a quello dei cartoni giapponesi, in cui la mancanza dei genitori serve a mettere alla prova il protagonista, il quale vivendo rocambolesche avventure scoprirà le proprie abilità e il proprio coraggio.
La storia si porta dietro inevitabili difetti concettuali: Kit rispetta tutte le persone adulte, ma si comporta con gli Indiani come se fosse naturale comandarli.. e in effetti, essi gli obbediscono.
Gli indiani parlano come zio Tom. Questi però sono vizi legati all'epoca e, nel complesso, Kit Teller è invecchiato bene rispetto ad altri fumetti suoi contemporanei.

Il 7 Giugno 2022, Il Piccolo Ranger ha cominciato ad essere ristampato in ordine cronologico per la Gazzetta dello Sport.
Un'ottima occasione per i nostalgici del vecchio modo di far fumetto e per chi vuol conoscere storie "nuove". Le tavole sono colorizzate, cosa che non piacerà ai puristi, ma l'edizione mantiene tutte le bellissime copertine di Franco Donatelli.